Ilustre Hno.'. Roberto Amato. C.M.O.K.T.H.
Agradezco enormemente su amable y fraternal mensaje. Reciba Ud., el mío en total reciprocidad, con admiración y respeto.
ROGELIO AMARAL
C.M.O.K.T.H.
Legato Magistrale
Baja California
México
Pagine
▼
sabato 31 dicembre 2011
Francia.Auguri.
Mes Frères Chevaliers,
En toute simplicité je vous souhaite une très bonne année 2012
je vous embrasse fort
Non nobis, Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam
‡v F. Gérard WILLERY
Grand Prieur de France
En toute simplicité je vous souhaite une très bonne année 2012
je vous embrasse fort
Non nobis, Domine, non nobis, sed nomini Tuo da gloriam
‡v F. Gérard WILLERY
Grand Prieur de France
venerdì 30 dicembre 2011
mercoledì 28 dicembre 2011
Chi attacca la libertà religiosa colpisce i diritti di ogni uomo.
Chi attacca la libertà religiosa
colpisce i diritti di ogni uomo.
The attacker struck the religious freedom rights of every man.L'attaquant a frappé la liberté religieuse des droits de chaque homme.
ضرب مهاجم الحرية الدينية وحقوق كل إنسان.
ضرب مهاجم الحرية الدينية وحقوق كل إنسان.
A Baghdad si replica "Assassinio nella cattedrale".
La verità sull'eccidio nella chiesa siro-cattolica. L'eliminazione dei cristiani obiettivo primo dell'ideologia islamista. Il papa incontra i sopravvissuti. E lancia un appello al mondo
di Sandro Magister.
ROMA, 7 dicembre 2010 – Nella foto qui sopra, Benedetto XVI saluta e conforta dei cristiani iracheni, sedici donne, tre bambini e sette uomini, sopravvissuti al massacro del 31 ottobre scorso nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad e giunti a Roma per essere curati dalle ferite.
È mercoledì 1 dicembre, al termine dell'udienza generale. Quattro giorni dopo, all'Angelus di domenica 5, papa Joseph Ratzinger è tornato a pregare per le vittime dei "continui attentati che si verificano in Iraq contro cristiani e musulmani".
Negli stessi giorni, il papa ha citato anche altre "situazioni di violenza, di intolleranza, di sofferenza che ci sono nel mondo". Ma l'insistito richiamo all'Iraq è parso esprimere una preoccupazione speciale.
In effetti, gli attacchi ai cristiani nel paese del Tigri e dell'Eufrate denotano un odio sempre più marcatamente religioso, islamista.
L'attacco del 31 ottobre alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad, con 58 morti e molte decine di feriti, colpiti mentre celebravano la messa, è stato giudicato in Vaticano un avvenimento rivelatore.
La dinamica del massacro non lascia dubbi. Gli aggressori indossavano cinture esplosive. Sparavano e tiravano bombe gridando: "Voi andrete tutti all'inferno, mentre noi in paradiso. Allah è il più grande".
Nelle cinque ore dell'attacco, i terroristi hanno pregato per due volte, hanno recitato il Corano come in una moschea.
Hanno devastato l'altare, tirato al bersaglio sul crocifisso, infierito sui bambini semplicemente perché "infedeli".
Ciò che è accaduto in quelle cinque ore terribili lo si è saputo a distanza di giorni, a poco a poco, grazie alle testimonianze dei numerosi feriti portati per le cure a Roma e in altre città d'Europa.
Un'altra preoccupazione del papa e di altri uomini di Chiesa riguarda lo scarso interesse che i governi e l'opinione pubblica occidentali dimostrano nei confronti di questi attacchi anticristiani.
Se poi si guarda dentro il mondo musulmano, l'indifferenza con cui si lasciano correre simili atti appare ancor più preoccupante. Le voci di condanna si levano rare e fioche. Il terrorismo islamista sembra essere – nell'opinione diffusa – un semplice eccesso invece che un crimine inaccettabile.
Sembra trovare qui un'ulteriore conferma l'idea secondo cui la violenza contro l'infedele sia qualcosa di intrinseco all'islam in generale e non un suo travisamento: idea che fu al centro della lezione di Ratisbona e che papa Ratzinger ritiene rovesciabile solo con una "rivoluzione illuminista" da parte dello stesso islam.
Ma per tornare all'attacco alla cattedrale siro-cattolica di Baghad, qui di seguito ne è riportata una ricostruzione, pubblicata un mese dopo, il 30 novembre, sul quotidiano italiano "Il Foglio".
Un altro drammatico resoconto, raccolto da sopravvissuti, è uscito lo stesso giorno su "Asia News", l'agenzia on line diretta da padre Bernardo Cervellera del Pontificio Istituto Missioni Estere:
> "Provo a dimenticare, ma vedo sempre la chiesa insanguinata a Baghdad"
Intanto continuano a Baghdad e in altre località irachene le uccisioni di cristiani, colpiti in quanto tali: gli ultimi due, una coppia di sposi assaliti nella loro casa, nella notte di domenica 5 dicembre.
Una cellula di al Qaida ritenuta responsabile dell'aggressione alla cattedrale è stata arrestata. Le autorità irachene hanno promesso misure speciali di protezione. Ma l'esodo dei cristiani da Baghdad e da Mosul verso il più sicuro Kurdistan, nell'estremo nord del paese, continua.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1345870
di Sandro Magister.
ROMA, 7 dicembre 2010 – Nella foto qui sopra, Benedetto XVI saluta e conforta dei cristiani iracheni, sedici donne, tre bambini e sette uomini, sopravvissuti al massacro del 31 ottobre scorso nella cattedrale siro-cattolica di Baghdad e giunti a Roma per essere curati dalle ferite.
È mercoledì 1 dicembre, al termine dell'udienza generale. Quattro giorni dopo, all'Angelus di domenica 5, papa Joseph Ratzinger è tornato a pregare per le vittime dei "continui attentati che si verificano in Iraq contro cristiani e musulmani".
Negli stessi giorni, il papa ha citato anche altre "situazioni di violenza, di intolleranza, di sofferenza che ci sono nel mondo". Ma l'insistito richiamo all'Iraq è parso esprimere una preoccupazione speciale.
In effetti, gli attacchi ai cristiani nel paese del Tigri e dell'Eufrate denotano un odio sempre più marcatamente religioso, islamista.
L'attacco del 31 ottobre alla cattedrale siro-cattolica di Baghdad, con 58 morti e molte decine di feriti, colpiti mentre celebravano la messa, è stato giudicato in Vaticano un avvenimento rivelatore.
La dinamica del massacro non lascia dubbi. Gli aggressori indossavano cinture esplosive. Sparavano e tiravano bombe gridando: "Voi andrete tutti all'inferno, mentre noi in paradiso. Allah è il più grande".
Nelle cinque ore dell'attacco, i terroristi hanno pregato per due volte, hanno recitato il Corano come in una moschea.
Hanno devastato l'altare, tirato al bersaglio sul crocifisso, infierito sui bambini semplicemente perché "infedeli".
Ciò che è accaduto in quelle cinque ore terribili lo si è saputo a distanza di giorni, a poco a poco, grazie alle testimonianze dei numerosi feriti portati per le cure a Roma e in altre città d'Europa.
Un'altra preoccupazione del papa e di altri uomini di Chiesa riguarda lo scarso interesse che i governi e l'opinione pubblica occidentali dimostrano nei confronti di questi attacchi anticristiani.
Se poi si guarda dentro il mondo musulmano, l'indifferenza con cui si lasciano correre simili atti appare ancor più preoccupante. Le voci di condanna si levano rare e fioche. Il terrorismo islamista sembra essere – nell'opinione diffusa – un semplice eccesso invece che un crimine inaccettabile.
Sembra trovare qui un'ulteriore conferma l'idea secondo cui la violenza contro l'infedele sia qualcosa di intrinseco all'islam in generale e non un suo travisamento: idea che fu al centro della lezione di Ratisbona e che papa Ratzinger ritiene rovesciabile solo con una "rivoluzione illuminista" da parte dello stesso islam.
Ma per tornare all'attacco alla cattedrale siro-cattolica di Baghad, qui di seguito ne è riportata una ricostruzione, pubblicata un mese dopo, il 30 novembre, sul quotidiano italiano "Il Foglio".
Un altro drammatico resoconto, raccolto da sopravvissuti, è uscito lo stesso giorno su "Asia News", l'agenzia on line diretta da padre Bernardo Cervellera del Pontificio Istituto Missioni Estere:
> "Provo a dimenticare, ma vedo sempre la chiesa insanguinata a Baghdad"
Intanto continuano a Baghdad e in altre località irachene le uccisioni di cristiani, colpiti in quanto tali: gli ultimi due, una coppia di sposi assaliti nella loro casa, nella notte di domenica 5 dicembre.
Una cellula di al Qaida ritenuta responsabile dell'aggressione alla cattedrale è stata arrestata. Le autorità irachene hanno promesso misure speciali di protezione. Ma l'esodo dei cristiani da Baghdad e da Mosul verso il più sicuro Kurdistan, nell'estremo nord del paese, continua.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1345870
martedì 27 dicembre 2011
Madrid.Fra' Claudio Torres Ch.
Queridas/os Hermanas/os
Pronto empezará un año más ¿Qué nos brindará el año 2012?, no lo sabemos, pero cada día será una nueva, experiencia, así debería ser por lo menos, porque en la raza humana la esperanza de un mundo mejor alienta los corazones. Si no fuera así tendríamos temor de enfrentar la vida.
Un año es tiempo suficiente para meditar en lo que hemos logrado o aspirado en el año o años que han pasado a la historia. Esos días y años han pasado ya y no volverán; en ellos hemos aprendido grandes lecciones de todos nuestros errores y aunque quisiéramos no podremos cambiar el ayer. Podemos si, enmendar nuestros errores, normar nuestra conducta y encaminarnos por el recto sendero para alcanzar un mejor futuro.
Podemos hacer enmiendas y a esto debemos dedicarnos durante los pocos años de nuestra vida. Sin embargo no debemos olvidar que este propósito tenemos que realizarlo pronto, porque cuando despertamos por la mañana no sabemos si viviremos aún al anochecer.
Hagamos del 2012 un año de gozo, no sólo para nosotros, sino para todos los demás. En estos tiempos que el mundo está lleno de incertidumbre, temor y odio, es bueno que pensemos constantemente en la bondad nuestra Antigua, Augusta y Honorable Orden; y confiemos en ella; que nuestros actos sean inspirados en los bellos principios de nuestro arte real que nos guíen la Virtud; la Justicia, la Equidad, la Tolerancia, la Caridad, la Esperanza, la Fe y la Fraternidad.
Este nuevo año ayudemos a las HHna.·. y HHno.·. que necesiten de nuestra asistencia; corrijamos sus faltas con suavidad y ayudarlos en su reforma; vindicar su opinión cuando fuera calumniado y exponer en su defensa las circunstancias que le sean más favorables.
¡Que la Paz, Unión, Alegría, Amor, Realizaciones, Respeto, Armonía, Salud, Solidaridad, Felicidad, Humildad, Confraternización, Amistad, Sabiduría, Sinceridad, Estima, Equilibrio, Paciencia, Gratitud, Fuerza, Bondad, Dignidad, Benevolencia y Prosperidad, habite con nosotros en el 2012 y en todas los años, que él amor colme nuestra vida con destellos de LUZ que alumbre nuestra inteligencia y nos enseñe el mejor camino a seguir!
Pronto empezará un año más ¿Qué nos brindará el año 2012?, no lo sabemos, pero cada día será una nueva, experiencia, así debería ser por lo menos, porque en la raza humana la esperanza de un mundo mejor alienta los corazones. Si no fuera así tendríamos temor de enfrentar la vida.
Un año es tiempo suficiente para meditar en lo que hemos logrado o aspirado en el año o años que han pasado a la historia. Esos días y años han pasado ya y no volverán; en ellos hemos aprendido grandes lecciones de todos nuestros errores y aunque quisiéramos no podremos cambiar el ayer. Podemos si, enmendar nuestros errores, normar nuestra conducta y encaminarnos por el recto sendero para alcanzar un mejor futuro.
Podemos hacer enmiendas y a esto debemos dedicarnos durante los pocos años de nuestra vida. Sin embargo no debemos olvidar que este propósito tenemos que realizarlo pronto, porque cuando despertamos por la mañana no sabemos si viviremos aún al anochecer.
Hagamos del 2012 un año de gozo, no sólo para nosotros, sino para todos los demás. En estos tiempos que el mundo está lleno de incertidumbre, temor y odio, es bueno que pensemos constantemente en la bondad nuestra Antigua, Augusta y Honorable Orden; y confiemos en ella; que nuestros actos sean inspirados en los bellos principios de nuestro arte real que nos guíen la Virtud; la Justicia, la Equidad, la Tolerancia, la Caridad, la Esperanza, la Fe y la Fraternidad.
Este nuevo año ayudemos a las HHna.·. y HHno.·. que necesiten de nuestra asistencia; corrijamos sus faltas con suavidad y ayudarlos en su reforma; vindicar su opinión cuando fuera calumniado y exponer en su defensa las circunstancias que le sean más favorables.
¡Que la Paz, Unión, Alegría, Amor, Realizaciones, Respeto, Armonía, Salud, Solidaridad, Felicidad, Humildad, Confraternización, Amistad, Sabiduría, Sinceridad, Estima, Equilibrio, Paciencia, Gratitud, Fuerza, Bondad, Dignidad, Benevolencia y Prosperidad, habite con nosotros en el 2012 y en todas los años, que él amor colme nuestra vida con destellos de LUZ que alumbre nuestra inteligencia y nos enseñe el mejor camino a seguir!
PERU'.MARIO ROLLERI MUENTE.
Navidad es un presente no un pasado
Navidad no es una fecha histórica a recordar,
sino un presente que hay que vivir.
Cuando decides amar a los que te rodean.
Ese día es Navidad.
Cuando decides dar un paso de reconciliación
con el que te ha ofendido.
Ese día es Navidad.
Cuando te encuentras con alguien que te
pide ayuda y lo socorres.
Ese día es Navidad.
Cuando te tomas el tiempo para charlar
con los que están solos.
Ese día es Navidad.
Cuando comprendes que los rencores pueden
ser transformados a través del perdón.
Ese día es Navidad.
Cuando te desprendes aún de lo que necesitas,
para dar a los que tienen menos.
Ese día es Navidad
Cuando renuncias al materialismo
y al consumismo
Ese día es Navidad.
Cuando eliges vivir en la
alegría y la esperanza.
Ese día es Navidad..
giovedì 22 dicembre 2011
PERU'.AUGURI FRA' ++ EDMUNDO ALOSILLA
:Que en estas fiestas Navideñas, la magia sea tu mejor traje, tu sonrisa el mejor regalo, tus ojos el mejor destino, y tu felicidad mi mejor deseo.Que esta Navidad convierta...
cada deseo en flor
cada dolor en estrella
cada lágrima en sonrisa
cada corazón en dulce morada
para recibir a Jesús, nuestro Salvador
SON LOS SINCEROS DESEOS DE
EDMUNDO ALOSILLA Y FAMILIA
lunedì 19 dicembre 2011
Spagna.Madrid.Gran Priorato Magistrale di Spagna.
Il 14 Dicembre, una delegazione dello SCMOTH 1804 OSMTJ e dell'UNITAU con la presenza del DELEGATO MAGISTRALE PER LA SPAGNA FRA' ++ CLAUDIO TORRES CHAVEZ e il GRAN PRIORE DI SPAGNA FRA' ++ FRANCISCO PACHECO MADRID , ha partecipato alla Costituzione della COMMENDA " SOLDATI DI CRISTO" di Madrid.
martedì 13 dicembre 2011
Roma.L’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO SI RIVELA
TEMPLARI Due documenti faranno parte della mostra LUX IN ARCANA - L’ARCHIVIO SEGRETO VATICANO SI RIVELA Roma, Musei Capitolini, febbraio 2012
Rivelati oggi sulle pagine de Il Venerdì di Repubblica due attesissimi documenti che faranno parte della mostra Lux in arcana - L’Archivio Segreto Vaticano si rivela, ai Musei Capitolini da febbraio 2012.
Si tratta di due documenti del 1308-1311 che appassioneranno un vasto pubblico: la pergamena di Chinon con l’assoluzione sacramentale dei dignitari del Tempio e il Processo contro l’Ordine dei Templari contenuto in ben 60 metri lineari di rotolo.
L’assoluzione sacramentale dei dignitari del Tempio arriva nell’agosto del 1308. I Templari erano già stati sottoposti a processo dagli inquisitori di Francia ammettendo, sotto tortura, le proprie colpe. In seguito, tra il 17 e il 20 agosto 1308, Clemente V inviò nel castello di Chinon tre cardinali incaricati di interrogare il gran maestro e gli altri dignitari: Hugues de Perraud, visitatore dell’Ordine, Raymbaud de Caron e Geoffroy de Charny, precettori di Oltremare e Normandia, Geoffroy de Gonneville, precettore di Poitou e Aquitania. I cinque, confessate le loro colpe, ottennero l’assoluzione sacramentale e vennero reintegrati nella comunione cristiana. Da quel momento in poi solo il papa avrebbe potuto interrogarli, vincolandoli alla loro deposizione; ritrattare, infatti, li avrebbe resi relapsi, cioè ricaduti negli errori commessi prima di essere assolti. E la pena prevista per i relapsi era la morte sul rogo.
Templari alla sbarra: il processo contro l’Ordine in terra di Francia. Dopo aver annullato tutte le precedenti inchieste condotte dall’Inquisizione di Francia contro i Templari – arrestati a sua insaputa per ordine del re di Francia Filippo il Bello – papa Clemente V avocò a sé la conduzione del processo a carico dell’Ordine.
Sin dal giorno dell’arresto dei Templari di Francia (venerdì 13 ottobre 1307), Clemente V aveva tentato con mille stratagemmi di porre freno alle mire del re: facendo arrestare preventivamente i Cavalieri del Tempio sottraendoli così all’arbitrio delle autorità secolari, annullando tutti i procedimenti promossi dall’Inquisizione di Francia e dagli uomini del re, assolvendo infine settantadue Cavalieri e i cinque grandi dignitari. Ma sarebbe riuscito ad evitare – pur agendo secondo giustizia – la condanna dell’Ordine, una condanna che il re di Francia voleva a tutti i costi? Dalla soppressione del Tempio Filippo il Bello avrebbe ottenuto soltanto benefici: gli ingenti debiti contratti con i Templari, banchieri della Corona francese, sarebbero stati azzerati, inoltre, sarebbe riuscito, con qualche stratagemma, ad incamerare i beni di quell’ordine ricco e potente.
Il processo iniziò formalmente il 22 novembre 1309 e la difesa dei Templari si fece man mano più solida, ma, a questo punto, intervenne il re boicottando magistralmente il procedimento.
L’arcivescovo Philippe de Marigny, fedelissimo di Filippo e membro del suo Consiglio, l’11 maggio 1310 convocò il concilio provinciale della sua diocesi a Parigi, facendo condannare i cinquantaquattro Templari soggetti alla sua giurisdizione come relapsi, perché nell’inchiesta diocesana avevano confermato le confessioni rilasciate dopo l’arresto del 1307, ma dinanzi ai commissari papali avevano ritrattato. _Dopo il rogo dei cinquantaquattro, gli altri Templari, terrorizzati, gettarono la spugna: tra il novembre e il giugno 1311, circa un terzo dei seicento Cavalieri comparirono spontaneamente di fronte ai giudici, e solo per riconfermare quanto dichiarato nelle precedenti deposizioni. Ritrattare significava morire.
Quelle duecentotrentuno strazianti deposizioni, rese tra il timore di non contraddirsi e il frustrato desiderio di difendere l’Ordine, sono contenute nei circa 60 metri lineari del rotolo pergamenaceo.
L’esposizione, ideata in occasione del IV Centenario dalla fondazione dell’Archivio Segreto Vaticano – in collaborazione con Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico-Sovraintendenza ai Beni Culturali e Zètema Progetto Cultura – vuole spiegare e raccontare che cos’è e come funziona l’Archivio dei Papi e, nel contempo, rendere visibile l’invisibile e far sì che anche il normale visitatore possa accedere, per una volta, alle meraviglie finora custodite nei circa 85 km lineari dell’Archivio Segreto Vaticano.
Il titolo Lux in arcana comunica anche il principale obiettivo della mostra: la luce che filtra nei recessi dell’Archivio (lux in arcana) illumina una realtà preclusa ad una conoscenza superficiale, ma fruibile solo attraverso il contatto diretto e concreto con le fonti dell’Archivio, che apre le porte alla scoperta della storia, a volte inedita, raccontata nei documenti.
Allestimenti multimediali, guidati da una rigorosa quanto coinvolgente narrazione storica, faranno sì che il visitatore possa “rivivere” i documenti, che si animeranno con il racconto dei retroscena e dei personaggi coinvolti, permettendogli così di assaporare alcuni famosi eventi del passato.
Inoltre sarà possibile seguire attraverso i più conosciuti social network le attività collaterali alla mostra e scoprire curiosità e approfondimenti sul sito www.luxinarcana.org che, a partire dal mese di luglio, di giorno in giorno si è arricchito di contenuti e che già, a poche settimane dalla sua pubblicazione, ha già attirato migliaia di visitatori da oltre cento Paesi di ogni parte del mondo.
I 100 documenti – scelti tra codici e pergamene, filze, manoscritti e registri – rimarranno in esposizione ai Musei Capitolini per circa sette mesi, da febbraio a settembre 2012: un’iniziativa senza precedenti che sta già creando un’enorme aspettativa, alimentata dal misterioso fascino che l’Archivio Segreto Vaticano genera nell’immaginario collettivo.
I documenti fino ad oggi rivelati, sono online sul sito della mostra www.luxinarcana.org insieme con notizie e approfondimenti su personaggi e curiosità legate all’Archivio Segreto Vaticano.
L’Archivio Segreto Vaticano rappresenta un patrimonio culturale dell’umanità che ha come epicentro la città di Roma. La sede prescelta per ospitare questo evento memorabile, i Musei Capitolini, sottolinea il profondo legame fra la città di Roma e il Papato fin dall’età medioevale. _ Alla sensibilità per le arti di Sisto IV si legano le origini di entrambe le istituzioni coinvolte nell’evento. Ma allo stesso tempo la storia custodita nell’Archivio Segreto Vaticano si intreccia con la storia dell’Italia, dell’Europa e del mondo intero.
Tutto ciò renderà Lux in arcana - L’Archivio Segreto Vaticano si rivela un evento dal valore scientifico e mediatico senza precedenti.
Maggiori info sul sito www.luxinarcana.org